Firenze, 21 giugno 2022 – “La bioeconomia circolare è un settore in cui il nostro Paese può vantare una serie di primati a livello mondiale ed europeo, frutto di ingenti investimenti privati e di partnership solide e durature che negli anni hanno portato allo sviluppo di tecnologie trasformative e progetti territoriali che hanno già dimostrato di essere in grado di catalizzare la transizione ecologica. Per questo deve essere al centro della strategia italiana per la transizione ecologica non solo a parole ma in modo concreto e con misure tangibili che vadano dalla creazione di codici Ateco specifici per le bioindustrie della bioeconomia fino a specifici KPI nell’ambito della tassonomia”.
È quanto ha affermato Catia Bastioli, Presidente di SPRING, il Cluster Italiano della Bioeconomia Circolare, nel corso dell’Assemblea pubblica del Cluster dedicata al tema “Dalla BioIndustria nuova Energia per l’Economia e la Resilienza”, tenutosi a Villa Bardini, Firenze.
“La Bioeconomia circolare, che prova a disaccoppiare l’uso delle risorse dallo sviluppo, rendendo possibile il fare di più con meno, in questo contesto di estrema vulnerabilità per gli equilibri mondiali risponde ai temi della rigenerazione territoriale e dell’indipendenza delle risorse, fortemente connessi alla nostra libertà e al superamento della tragedia dei “common goods” sfruttati al massimo da pochi e rigenerati da nessuno” ha aggiunto la Presidente del Cluster.
L’assemblea di SPRING ha infatti voluto ribadire la centralità della Bioeconomia circolare nel processo di transizione ecologica, alla luce anche delle crisi legate prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina, che hanno dimostrato quanto sia importante trovare strumenti per incrementare la ripresa del Paese e favorire l’indipendenza dalle materie prime.
SPRING ha chiamato gli stakeholder istituzionali, industriali e dell’ambientalismo italiano a confrontarsi sull’importanza strategica di questo settore, per la rigenerazione dei territori e per diventare l’elemento chiave per diminuire l’utilizzo di risorse non rinnovabili e massimizzare l’efficienza delle risorse rinnovabili. Il meta-settore della bioeconomia ha dimostrato nei fatti di essere resiliente e secondo l’ultimo Rapporto sulla Bioeconomia in Europa di Intesa Sanpaolo valeva nel 2020 317 miliardi di euro, dando lavoro a 2 milioni di persone.
Sono intervenuti Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana, Sara Funaro, Assessore Educazione e Welfare Comune di Firenze, Luigi Salvadori, Presidente Fondazione CR Firenze, Philippe Mengal, executive director CBE JU, Fabio Fava, Gruppo Coordinamento Bioeconomia PdCM, Alessandra Prampolini, Direttore generale WWF, Alvise Bonivento, Indaco Sgr, Massimiano Tellini, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Stefano Ciafani, Legambiente, Giacomo Vigna, Ministero dello Sviluppo economico e Rossella Muroni, Vicepresidente Commissione ambiente Camera dei deputati.