Scarti di lana e canapa che diventano cappotti isolanti, integratori nutraceutici basati sulla dieta mediterranea per la fertilità femminile, potentissimi nutrienti naturali per le piante. Sono i progetti presentati oggi dalle startup durante la seconda giornata di Ifib 2022, il Forum Internazionale sulle Biotecnologie industriali e la Bioeconomia organizzato dal Cluster italiano della bioeconomia circolare Spring, da Federchimica Assobiotec e da Innovhub-SSI, con la collaborazione di Regione Puglia, di Puglia Sviluppo e dell’Agenzia Ice.
“Siamo lieti per la visibilità che Ibib 2022 ha dato alle nostre startup – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci – Le misure regionali TecnoNidi e Pin Pugliesi Innovativi hanno impresso un grande sviluppo alle nostre startup. Oggi ne abbiamo quasi 700 in Puglia, incluse le startup che operano nella bioeconomia che sono quasi il 6% di tutte le startup italiane di settore”.
Sabrina Fiorentino, 31 anni, farmacista, dopo anni all’estero e a Milano, torna in Puglia, a Trinitapoli e fonda “Sestre” startup innovativa di cui oggi è Ceo. Presenta sul palcoscenico di Ifib 2022 la sua idea geniale: “Sono partita dalla dieta mediterranea ed ho deciso di creare integratori nutraceutici che potessero aiutare le donne a migliorare la propria fertilità in un contesto in cui non ci sono alternative naturali”. L’impresa si è ampliata con l’ingresso di sua sorella biologa nutrizionista e di altre due ragazze, tornate dall’estero e specializzate in ambito tecnologico. Il prodotto è presente in farmacia dal 2019, ma con l’e-commerce è arrivato il successo immediato: oltre mille clienti in neanche un anno. “Abbiamo intercettato un bisogno molto forte nelle donne: un’alternativa totalmente naturale per il problema all’infertilità”. Gli integratori hanno origine dall’uva, dai broccoli, dai carciofi, dai finocchi e migliorano la qualità ovocitaria, fondamentale per chi cerca una gravidanza. Sabrina oggi è felice. Ha appena saputo di aver superato uno degli step finali che porterà la sua azienda ad aggiudicarsi le agevolazioni di TecnoNidi, lo strumento regionale di agevolazione per le startup gestito da Puglia Sviluppo. “Grazie a TecnoNidi – ha spigato Sabrina – potremo sviluppare una web app, una piattaforma che consentirà alle nostre clienti di monitorare giorno per giorno il loro stato di salute fino al raggiungimento dell’obiettivo”.
Anche Leonardo Lococciolo, 26 anni, cofondatore della startup Hackustica di San Vito dei Normanni, ha potuto realizzare la sua idea grazie alla misura regionale Pin, Pugliesi innovativi, gestita da Arti Puglia. Lui è un ingegnere acustico, una specializzazione dell’ingegneria civile, che Leonardo ha cucito su di sé prima cercando gli insegnamenti e i docenti giusti per la propria formazione e poi realizzando il suo sogno: una startup formata da giovanissimi ingegneri e architetti che hanno avviato una ricerca sui materiali disponibili nel territorio pugliese idonei per l’isolamento termo-acustico. “Durante la nostra ricerca – spiega Leonardo – abbiamo intercettato l’esigenza degli allevatori di smaltire la lana di scarto che è considerata un rifiuto quando va in discarica, ma nel momento in cui subisce un processo di trasformazione, diventa un sottoprodotto di origine animale idoneo per essere convertito in pannelli isolanti”.
Impatto Zero, startup del Lazio, arriva ad Ifib 2022 selezionata tra nove startup. Il Ceo, Davide Balbi, è anche fondatore del progetto “Agricoltura 2 punto 0”. “Realizziamo ecosistemi per l’agricoltura in simbiosi tra piante e pesci”, spiega. “Abbiamo scoperto che le piante esprimono la loro massima capacità di crescita in un ecosistema organico come l’acquaponica, così ci siamo specializzati in questa tecnica di coltivazione, ottenendo il risultato di riuscire a coltivare piante utilizzando meno energia e con maggiori nutrienti”.
Nella giornata di oggi sono stati affrontati i temi legati all’agroalimentare e ai nuovi biomateriali e, (nella prima delle due tavole rotonde) alla bioeconomia circolare. Infine, la tavola rotonda sulla decarbonizzazione nell’industria aeronautica. Per concludere, il Best Poster Award che ha premiato il professor Vito Capriati dell’Università di Bari per il progetto di ricerca dedicato allo sviluppo e al miglioramento delle possibilità applicative degli enzimi per le bioconversioni.
Sono intervenuti: Daniela Ribezzo, PectCof (Paesi Bassi); Domenico Centrone, Celery (Italia); Peep Pitk, Fibenol (Estonia); Alex Holst, The Good Food Institute; i referenti delle startup Hackustica (Puglia), Sestre (Puglia), Impatto zero (Lazio); Antonio Pantaleo, European Innovation Council; Josko Bobanovic (Sofinnova, Francia); Ludwig Goris (Capricorn Venture, Belgio); Michael Nettersheim (European Circular Bioeconomy Fund); Or Haviv (Ariel Capital, Israele), Andrea Beretta (TerraNext, Italia); Thorsten Lange (Neste, Finlandia); Babette Pettersen (LanzaTech, Stati Uniti); Luca Sassi (Eni, Italia); Rossella Bozzini (Airports of Rome, Italia); Andrea Angeletti (NextChem, Italia); James Cogan (Pannonia Bio, Irlanda).
Hanno moderato: Isabella Pisano (Università di Bari); Filippo G. Martinelli (Bioeconomy Ventures); David Chiaramonti (Politecnico di Torino).
Le startup innovative della bioeconomia in Puglia
In Puglia a febbraio 22 operano, inoltre, 56 startup innovative della bioeconomia (Puglia settima regione in Italia). L’incidenza delle startup della bioeconomia pugliesi rispetto al totale delle startup della bioeconomia in Italia (pari a 1.003 in tutto il territorio nazionale) è del 5,6%.
Dall’analisi della localizzazione geografica delle startup innovative della bioeconomia emerge la rilevanza di questo settore su tutto il territorio nazionale, anche in termini di propensione ad innovare.
(Fonte: Intesa Sanpaolo in collaborazione con Spring e Federchimica-Assobiotec, La Bioeconomia in Europa. 8° Rapporto – Giugno 2022,, dati aggiornati a febbraio 2022)