La tredicesima edizione del Forum Internazionale sulle Biotecnologie Industriali e la Bioeconomia (Ifib), uno dei più importanti eventi a livello mondiale dedicata alla bioeconomia circolare, sbarca quest’anno all’Innovation Center di Fondazione CR Firenze. Ad organizzarlo il Cluster italiano della Bioeconomia Circolare SPRING, Assobiotec l’Associazione nazionale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie e Innovhub Stazioni Sperimentali per l'Industria con la collaborazione di Fondazione CR Firenze e Agenzia Ice.
Il forum, che si inserisce nella Settimana delle Biotecnologie coordinata e promossa da Assobiotec, si apre giovedì 28 con una prima serie di Key notes di esponenti di spicco della biochimica internazionale. Interventi e interviste focalizzate sulle prospettive della bioeconomia circolare e sulle grandi opportunità che questa dischiude. Si alterneranno sul palco in speech di circa 15 minuti Rafael Cayuela – Dow, Bob Paul – E5 Solutions Consulting, Michael Brandkamp – European Circular Bioeconomy Fund e Mathieu Flamini – GFBiochemicals.
Dalle 11.30 si entra nel vivo della giornata con la prima serie di presentazioni focalizzate sulle diverse applicazioni industriali che stanno realizzando una vera e propria rivoluzione nei processi e prodotti innovativi e sostenibili già disponibili sul mercato. I casi qui proposti rappresentano solo uno spaccato di come stiano cambiando le imprese che lavorano con le bioenergie e con i biomateriali, di come stiano cambiando nel modo di intendere le loro relazioni con l’ambiente che li circonda, nei loro modelli di business, ma anche nelle loro relazioni con gli stakeholder sempre più consapevoli e presenti.
Anche le aree urbane sono destinate a essere completamente riviste dal momento che ci sposteremo con tempi e modi diversi e che le città saranno costrette a integrare nuovi servizi e nuovi modelli di espansione. È il focus della seconda tavola rotonda – The Biocities and Bioregions in the bioeconomy – che vedrà gli interventi di Edoardo Croci – Bocconi University, Ludo Diels – VITO, Meaghan Seagrave – Bioindustrial Innovation e Giuseppe Scarascia-Mugnozza – Biocities Facility EFI.
In chiusura di giornata la terza tavola rotonda, moderata da George Sakellaris – BioEast HUB CR, presenta un panel orientato alla misurazione della bioeconomia (How to measure the bioeconomy) presentandone le dimensioni a livello internazionale e nazionale e analizzandone le prospettive future. Partendo dal presupposto di come sia necessario armonizzare KPI e definizioni per pesare veramente e finalmente contare. Animano la discussione Stefania Trenti – Intesa Sanpaolo, Jukka Kantola – World Bioeconomy Forum, Olaf Porc – nova-Institut, Jon Goriup – VGI.AI e Luana Ladu – TU Berlin.
Agricoltura e moda sono invece i topic principali della giornata del 29, rappresentano settori chiave per l’economia italiana e sono anche tra quelli più coinvolti dalla rivoluzione della bioeconomia. Un legame stretto che vede intrecciarsi nuovi modelli di business in una continua circolarità destinata a cambiare i più consolidati claim. Ormai l’agricoltura non sarà più solo costretta a produrre di più con meno, ma avrà l’opportunità di ri-generare l’ambiente traendo da questo anche nuove linee di reddito.
Un legame stretto dicevamo che passa anche attraverso la creazione di nuovi materiali e la valorizzazione di quelli che fino a pochi anni fa erano considerati scarti.
Tutto questo verrà discusso nella mattinata di venerdì con 5 presentazioni che si alterneranno sul palco approfondendo il tema Agrifood & New Biomaterials e due tavole rotonde: "From Agriculture to Industries: the role of value chains" e "The decarbonization of the fashion industry: the role of biomaterials".
Nel corso della due giorni, oltre alle sessioni di incontri b2b previsti da Ifib ci saranno anche due Eventi satellite: il 27 settembre dalle 14.00 alle 16.00 “STAR4BBS”: How to measure robustness and effectiveness of sustainability certification system for the bio based industry e il 29 settembre dalle 14.30 alle 16.30 Unlocking the potential of enzymatic process technologies in industrial chemical production: case of the incite project.